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LA DICIOTTESIMA FINE

Concludiamo qui, con qualche ultima osservazione en passant, il racconto di questo lungo e fecondo diciottesimo viaggio.

simmetrie lacustri nell’Oberseepark

Non abbiamo mai parlato di Union Berlin e non è un caso. La promozione ha complicato alquanto la ricerca di un biglietto per andare allo stadio, ma, come si vede nella foto sotto, abbiamo comunque trovato (del tutto casualmente) il modo di seguire la storica vittoria casalinga contro il Borussia Dortmund (e scusate se è poco).
Sempre casualmente, nella foto vedete l’eroe della partita: l’immenso Marius Bülter.

tifoso che segue la partita

Capita poi che in una stazione della S-Bahn, un monitor ti informi che personaggi che pensavi ormai seppelliti dalla storia si stanno riaffacciando con prepotenza sulla scena politica italiana (e non sono belle cose da scoprire mentre si è in vacanza, fanno passare ulteriormente la voglia di tornare).

il monitor nella stazione della S-Bahn

Abbiamo poi incontrato i soliti ristoranti italiani dai nomi singolari,

ristorante italiano

artigianato divertente nel solito mercatino di Maybachufer,

artigianato a Maybachufer

momenti di civiltà nei bagni pubblici,

civiltà

tecnologia semplice e pratica (come non notare e apprezzare la potenziale utilità di un distributore automatico di lenti a contatto sotto la U-Bahn di Turmstraße ?),

distributore di lenti a contatto

offerte imponenti di merci in modalità ecologica (stiamo parlando di Futterhaus, una catena più che degna di nota per varietà e per qualità della scelta di alimenti e prodotti per animali, con una vasta reperibilità di premietti sfusi e di prodotti 100% naturali in diverse versioni, di assoluto interesse per la gestione meticolosa degli ampi congelatori con carne di ogni tipo e prede per ogni possibile specie allevata).

alimenti per animali

Come facilmente vaticinato, la nostra valigiona si è riempita fino al massimo possibile (al netto del pacco spedito il giorno prima della partenza). Non ci smentiamo mai.
🙂

l’imbarco della valigiona

Carichi di ricordi (e di oggetti) siamo tornati a Roma, del tutto soddisfatti della nostra vacanza (se siete arrivati fino a qui sapete perché), portando con noi tanti aspetti di questa città.

ricordi di Berlino

Voi direte: ” A quando il prossimo viaggio ?“, ma noi conosciamo già la risposta, perché, nel frattempo che scrivevamo queste memorie, abbiamo effettuato anche il diciannovesimo viaggio, e presto ve lo racconteremo su queste pagine.

Rimanete sintonizzati !
🙂

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SCULTURE (estate 2019, seconda parte)

Ripassiamo per alcuni dei luoghi dove siamo stati in questo diciottesimo viaggio, con la consueta rubrica dedicata a statue e sculture varie che hanno attirato la nostra attenzione.
Iniziamo con la classica statua di San Giorgio nel Nikolaiviertel.

la statua di San Giorgio

Recuperiamo poi un dettaglio dal monumento a Friedrich Schiller nello Schillerpark.

particolare dal monumento a Schiller

Un posto ricchissimo di meraviglie è il il Südwestkirchhof Stahnsdorf, tra le tantissime ci è piaciuta questa coppia di infanti.

nel Südwestkirchhof Stahnsdorf

O questa figura triste immersa nel verde.

nel Südwestkirchhof Stahnsdorf

Vicino al Märkisches Museum c’è un curioso monumento a Heinrich Zille.

Heinrich-Zille-Denkmal

Nel parco dello Schloss Bellevue abbiamo scovato invece questo busto dedicato (probabilmente) ad Anna Elisabeth Luise von Brandenburg-Schwedt.

nello Schloss Bellevue

Qualcosa di moderno e imponente, realizzato da Hans Uhlmann, è invece presente accanto alla Deutsche Oper.

senza titolo di Hans Uhlmann

Gironzolando nell’Olympiapark e, più precisamente, nei giardini di quella che fu la residenza del reichssportführer Hans von Tschammer, e che ha poi avuto diversi utilizzi, abbiamo trovato questo falconiere realizzato da Paul Wynand.

il falconiere

Passando per Fehrbelliner Platz non potevamo non notare questa scultura di Hans Georg Damm, intitolata “Die sieben Schwaben“, con queste sette figure armate di alabarda puntata verso il municipio di Wilmersdorf.

i sette svevi

Siamo poi ripassati a Wansee, dove, dietro la fermata degli autobus, c’è un piccolo parco dalla splendida vista sul lago, dove spiccano un paio di monumenti. Questo sotto, dedicato a Bismarck e realizzato da Reinhold Begas, monumento che, crediamo, abbia avuto una vita complicata prima di arrivare qui.

il Bismarck-Denkmal

Poco distante c’è il monumento dedicato a Borussia, nome latino della Prussia e spesso utilizzato per una allegoria che personificava in una donna l’intero paese (che poi è la stessa figura dorata che si trova in cima alla Siegessäule).

il Borussia-Monument

Concludiamo con questo singolare cavallo di Troia incrociato dalla parti della Mercedes Platz.

il cavallo di Troia

Vai a sapere cosa ci combinano ‘sti tedeschi.
🙂

Pubblicato in: 18° viaggio, marzahn

MARZAHN (fallimenti)

Non andiamo spesso a Marzahn, quartiere della parte più orientale di Berlino, nel distretto di Marzahn-Hellersdorf.
In  questo viaggio ci siamo spostati fin quaggiù per varie ragioni.

i tetti di Marzahn

Volevamo vedere un centro commerciale, il Kaufpark Eiche, che non ci ha esaltato più di tanto.

il Kaufpark Eiche

Volevamo poi provare a utilizzare la bobbhan situata proprio sotto il Wolkenhain (il punto più alto dove passa la funivia di cui vi parlammo).

la stazione di partenza della bobbhan

Anche qui siamo rimasti delusi: senza un perché la struttura non era funzionante, e siamo rimasti con un palmo di naso.

la bobbhan

Sicuramente (sicuramente ?) ci riproveremo.
Un po’ sconsolati ci siamo diretti verso il mulino che vedete nella foto sotto.

il mulino

Anche questo, il Bockwindmühle Berlin Marzahn, si visita in orari e giorni molto strani, e quindi ci siamo limitati a vederlo da lontano.
Ma prima o poi torneremo, anche per visitare il villaggio di Alt-Marzahn e altre cose ancora che ci piacerebbe vedere.

Ma questa volta tutto è andato storto.

Pubblicato in: 18° viaggio

SHOP A JOB

Capita che passi nei Gropius Passagen e ti ritrovi davanti questa roba qua.

Shop a Job

Se abbiamo capito bene, si tratta di una cosa chiamata “Shop a Job“, ovvero di una serie di espositori/imprenditori che sono lì per assumere lavoratori, pronti per fare un primo colloquio con gli eventuali candidati.

Shop a Job

Ognuno di loro aveva un cartello con scritto chi fossero, cosa offrissero e che tipo di lavoratore cercassero.

Shop a Job

Non sappiamo quanto funzioni questa cosa, ma l’idea ci sembra interessante (anche se abbiamo il dubbio che in Italia verrebbero presi d’assalto). In qualche maniera si abbattono tutte le distanze e le intermediazioni tra chi cerca e chi offre lavoro, per una sana chiacchierata che può aprire interessanti scenari per entrambi.
Per saperne di più (e avere le date delle prossime occasioni) cliccate qua.

Pubblicato in: 18° viaggio, tiergarten

SIEGESSÄULE

Ogni tanto ci ricordiamo di prestare attenzione alle mete turistiche più classiche di Berlino, e, in occasione di questo diciottesimo viaggio abbiamo deciso di salire sopra la Colonna della Vittoria (ne avevamo parlato, solo dal basso, già qui).

la Siegessäule

Tanti anni fa Peter Gabriel ci ammoniva dicendo che bisogna “entrare per poter uscire“, analogamente, se volete salire sulla Siegessäule prima dovete scendere attraverso uno degli ingressi che si affacciano lungo la rotonda, e, da lì, passando sotto la sede stradale, riemergere nei pressi della biglietteria.

uno degli ingressi per la Siegessäule

Una volta fatto il biglietto avrete subito la possibilità di vedere una mostra dedicata ai monumenti berlinesi (onestamente niente di che).

la mostra sotto la Siegessäule

Subito dopo potrete salire ai piedi della colonna, dove potrete ammirare degli interessanti mosaici.

alla base della Siegessäule

Finalmente da lì potrete intraprendere la vera e propria salita verso la cima della colonna. Salita stretta e ripida, oltre che abbastanza lunga, la colonna supera i 60 metri, e rigorosamente NON consigliata a chi soffre di vertigini.

in cima alla Siegessäule

Arrivati in cima troverete uno strettissimo balconcino, dal quale si gode una ottima vista del Tiergarten e di Berlino in generale. Date le dimensioni e la leggera pendenza verso l’esterno, anche questa esperienza è sconsigliata a chi soffre di vertigini (e infatti ci siamo maledetti varie volte per l’infausta idea di arrampicarci fin quassù).

la vista dalla Siegessäule

Ma al netto dei problemi personali, questo è un ottimo punto panoramico e la colonna (compresa la statua dell’angelo in cima) merita di essere vista da vicino.

Pubblicato in: 18° viaggio

PACCO

E se vi capita di fare troppo shopping e vi rendete conto che non potete mettere tutto nelle vostre valigie ?
Nessun problema. Potete spedirvi tutto a casa tramite le poste tedesche. 🙂

l’ufficio postale

Causa vacanza lunga e grande successo dei vivai, ci siamo ritrovati con un po’ troppo materiale da portare a casa. Ci siamo quindi attrezzati per provare l’inebriante esperienza delle poste tedesche. Abbiamo rimediato un cartone, l’abbiamo confezionato e sigillato, ci siamo muniti del necessario modulo per la spedizione e ci siamo così recati in un ufficio postale per noi comodo.

arrivati nell’ufficio postale

Inevitabile confrontare questa esperienza con le omologhe esperienze fatte in Italia, e, se l’ufficio postale era (non certo inaspettatamente) ben tenuto, luminoso e spazioso (come a volte, ma non sempre, anche a Roma), abbiamo subito notato alcuni aspetti per noi inediti.

l’interno dell’ufficio postale

Ad esempio ci è subito saltato all’occhio uno spazio per i bambini dove permettergli di attendere senza troppo patire la noia.

spazio per i bambini

Siamo pure rimasti colpiti dalle minori pretese riguardo i pacchi. Nessun vincolo per quello che riguarda il colore, l’aspetto e le scritte presenti sul pacco (cosa che facilita il riciclaggio dei cartoni) e un modulo per la spedizione estremamente più semplice del nostro (solo le informazioni necessarie, nome e indirizzo di mittente e destinatario) e anche comodamente adesivo.

il nostro pacco pronto per la spedizione

In ogni caso, a fronte di eventuali difficoltà, era presente una ottima postazione per confezionare i pacchi.

la postazione

Insomma: il classico 2-0 e palla al centro.

materiali per confezionare i pacchi

Il pacco è arrivato regolarmente a casa un paio di giorni dopo la spedizione.
Se capiterà replicheremo volentieri l’esperienza (e ve la suggeriamo, perché spesso spedirsi le cose è più conveniente che imbarcarle sull’aereo).

Pubblicato in: 18° viaggio, oltre berlino, wannsee, westend

WINDEN

Tra le serie televisive che abbiamo amato ultimamente spicca la serie tedesca “Dark“, ambientata nel paesino immaginario di Winden. Nel costruire questo luogo i curatori della serie hanno utilizzato diverse location nei dintorni berlinesi.

il ponte della ferrovia

Il ponte dove passa la ferrovia, luogo d’incontro dei ragazzi, è un pezzo della Friedhofbahn, l’avevamo incontrato parlando di Dreilinden.

il ponte della ferrovia

Anche la chiesa di Noah è legata a questa ferrovia fantasma, si trova infatti proprio nel cimitero di Stahnsdorf che ne costituiva il capolinea.

la chiesa di Noah

Va detto che, quando la inquadrano, spesso questa chiesa viene spogliata, in post-produzione, di ciò che la circonda.

la chiesa di Noah

Altra location berlinese è la scuola di Winden, frequentata dai ragazzi e luogo di confronto della comunità.

la scuola di Winden

Siamo nella punta sud-est di Westend, e questa è veramente una scuola.

la scuola di Winden

La ricca presenza di giallo rende questo edificio facilmente riconoscibile.

la scuola di Winden

Abbiamo infine il fondato sospetto, ma non ancora la certezza, che l’ospedale dove viene ricoverato Mikkel sia un ospedale abbandonato dalle parti di Wannsee.

la Lungenklinik Heckeshorn

Siamo a due passi dalla Haus der Wannsee-Konferenz, dove troviamo quello che rimane della Lungenklinik Heckeshorn, un grosso ospedale non più in funzione e che, come potete leggere qui, è disponibile per riprese di ambiente ospedaliero.

la Lungenklinik Heckeshorn

Probabilmente non abbiamo fotografato il lato corretto, magari in una prossima occasione cercheremo di darvi la prova provata della sua relazione con Winden, ma questo ospedale nascosto tra gli alberi, è comunque un luogo molto affascinante, per gli amanti del genere, che suggeriamo di visitare se siete a Wannsee.

E se decidete di andare a Winden, attenzione alle grotte.
🙂

Pubblicato in: 18° viaggio, mitte centro

PALAIS POPULAIRE

Come sapete, lungo Unter den linden le cose stanno cambiando rapidamente. In parallelo coi lavori per la nuova centralissima linea metropolitana, si stanno restaurando i palazzi che affacciano lungo la via e, man mano che i lavori terminano, importanti pezzi di questo quartiere tornano a nuova vita.

il Palais Populaire

Passeggiando per il centro, ci siamo casualmente imbattuti in uno di questi edifici recuperati (siamo praticamente a fianco di Bebelplatz): il museo Palais Populaire.

l’ingresso del Palais Populaire

Voluto dalla Deutsche bank, questo è l’ennesimo museo berlinese dedicato all’arte contemporanea, intesa in senso piuttosto ampio. Una ulteriore, inaspettata, combinazione ci ha fatto venire voglia di visitarlo, poiché questo museo il lunedì è ad ingresso gratuito e, guarda il caso, l’abbiamo incrociato proprio di lunedì. 🙂

la mostra Summer of love

Negli spazi su più piani del Palais Populaire si sviluppava una mostra dedicata alla Summer of love (come da sottotitolo: art, fashion and rock and roll), ci siamo trovati quindi in un ambiente piuttosto familiare e decisamente psichedelico.

psichedelia nel Palais Populaire

Gli ambienti, non enormi, del museo ben si sono prestati ad una mostra ricca di esperienze dirette del visitatore.

la mostra Summer of love

Sicuramente torneremo a parlare di questo museo, nel frattempo appuntatevelo tra le possibili mete di un vostro viaggio.

l’ingresso del Palais Populaire in versione Summer of love
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MANGIARE (estate 2019, seconda parte: le novità)

Onestamente poche news sul fronte mangereccio in questa lunga vacanza estiva.
Abbiamo provato il menù di Pho, il ristorante vietnamita recentemente inaugurato di fronte alla stazione di Zoologischer Garten.

le pietanze di Pho

In tutta onestà non ci ha impressionato, e non è entrato nel novero dei nostri vietnamiti preferiti a Berlino. Rimane però del tutto confermato l’amore per il bubble tea realizzato dall’adiacente Tudo (ne parlammo qua).

il bubble tea di Tudo

Analoga esperienza in un ristorante di cucina tedesca che affaccia sul Tegeler See, il Lakeside Tegeler Seeterrassen, che ci aveva colpiti per l’ottima posizione e la splendida vista.

le pietanze del Tegeler Seeterrassen

Menù un po’ fuffoso e ambizioso, servizio un po’ troppo piacione… non abbiamo mangiato male, ma dubitiamo di tornarci

Pubblicato in: 18° viaggio, mitte nord-ovest

GEDENKSTÄTTE GÜNTER LITFIN

Oltre le torri di guardia che vi abbiamo mostrato in questo post, per controllare il muro ne esistevano di più grosse, adibite a posto di comando delle guardie di frontiera della DDR.

il Gedenkstätte Günter Litfin

Una di queste è stata conservata e trasformata in un Memoriale dedicato a Günter Litfin (una delle prime vittime del muro, ucciso mentre cercava di attraversare a nuoto il fiume).

la vista dalla Torre

Siamo nella punta nord del quartiere Mitte, a due passi dall’Invalidenfriedhof, e questo memoriale è visitabile gratuitamente (solo in certi giorni e in certi orari, controllate qua prima di muovervi, l’inverno di solito è sempre chiuso).

scale interne nel Gedenkstätte Günter Litfin

A differenza dell’altra torre, linkata ad inizio post, qui salire in cima è decisamente più agevole, basta un minimo di attenzione, e gli interni sono perfettamente conservati oltre che arricchiti da pannelli informativi.

il Gedenkstätte Günter Litfin

Come spesso qui a Berlino, questo memoriale riposa tranquillo vicino alle rive dello Schifffahrtskanal e lontano dal turismo di massa. Nonostante ciò, anzi, forse, proprio per questo, qui si sente forte e chiaro cosa fu il Muro di Berlino.