Pubblicato in: 20° viaggio, alt-hohenschönhausen

MIES VAN DER ROHE HAUS

Come sapete (se non altro perché ne abbiamo parlato varie volte, ad esempio quaqua e qua) c’è un forte legame tra Berlino e il Bauhaus.

mies85
l’ingresso alla Mies van der Rohe Haus

Un altro pezzetto di questo legame si trova nella Haus Lemke, più nota come Mies van der Rohe Haus.

mies90
la Mies van der Rohe Haus vista dall’Obersee

Siamo nel quartiere Alt-Hohenschönhausen, nel distretto orientale di Lichtenberg. Sulle rive nord di un lago dove passammo qualche tempo fa, l’Obersee.

mies95
la Mies van der Rohe Haus

Si tratta dell’ultima casa progettata da Ludwig Mies van der Rohe, architetto e figura cardine del Bauhaus, prima di lasciare Berlino ed emigrare negli Stati Uniti per sfuggire ai nazisti nel 1938.

mies96
l’ingresso all’interno della Mies van der Rohe Haus

Questa villetta ha avuto una vita complicata, come sempre a Berlino (è stata usata anche come mensa per alcuni dipendenti della Stasi…), e solo di recente è stata perfettamente restaurata e trasformata in una galleria d’arte (un’opera d’arte che contiene altre opere d’arte).

mies99
esposizione all’interno della Mies van der Rohe Haus

L’ingresso è gratuito (ma prima di recarvi sul posto controllate giorni e orari di apertura, non sempre comodissimi) e per raggiungerla potete utilizzare il tram M5 (lo si può prendere ad Alexanderplatz) scendendo alla fermata Oberseestrasse.

mies92
l’Obersee visto dalla Mies van der Rohe Haus

Da lì arrivate alla casa/museo percorrendo circa 600 metri di strada (ben segnalata).

mies97
i giardini della Mies van der Rohe Haus visti dall’interno

Altre informazioni andando sul sito ufficiale (cliccate qua).

mies02
la Mies van der Rohe Haus
Pubblicato in: 18° viaggio, alt-hohenschönhausen

OBERSEEPARK

Siamo nel quartiere Alt-Hohenschönhausen, nel distretto orientale di Lichtenberg. Un po’ nascosto, in mezzo ai palazzi, c’è un piccolo parco pubblico, molto tranquillo, l’Oberseepark.

l’Oberseepark

Grosso modo rettangolare, misura 500 metri per 200, è caratterizzato da un piccolo lago, l’Obersee, la cui metà meridionale ne delimita i confini.

l’Obersee

Il parco risale all’inizio del ‘900, e, come sempre qui a Berlino, ha avuto una vita complicata, compresi importanti danni durante la Seconda Guerra Mondiale ed un periodo nel quale era chiuso ai visitatori e riservato ad alcuni pezzi grossi dell’apparato militare sovietico che qui avevano la villa.

turista nell’Oberseepark

E’ uno spazio pacifico e rilassato, dove è bello passeggiare.

turista nell’Oberseepark

Sulla riva opposta a quella che vedete sopra c’è, ma forse la visiteremo in futuro, la Haus Lemke, anche nota come Mies van der Rohe Haus, l’ultimo edificio realizzato, appunto, da Ludwig Mies van der Rohe prima di lasciare la Germania.

l’Obersee

All’interno del parco compare una wasserturm, attualmente utilizzata come bar al piano terra e come terrazza dalla quale guardare il parco e il lago, chissà se ci saliremo prima o poi.

la wasserturm

Non mancano alcune statue qua e là e, in generale, davvero questo è un ottimo posto per rifiatare e rilassarsi un pochino.

L’adoratore del sole, di Eberhard Bachmann

Attaccato a questo parco c’è un secondo piccolo parco, l’Orankeseepark, anch’esso con il suo lago, che abbiamo attraversato velocemente e che spicca per una spiaggia dove prendere il sole e fare il bagno nelle calde giornate estive.

l’Orankesee e la sua spiaggia

Se gironzolate sulle rive di questo lago fate attenzione agli esseri che, secondo una leggenda, ne abiterebbero i fondali. 😉

Pubblicato in: 10° viaggio, alt-hohenschönhausen

LA PRIGIONE DELLA STASI

Nel distretto orientale di Lichtenberg, uno dei cuori della vecchia Berlino Est, aveva sede la più importante prigione gestita dalla Stasi.

il Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen
il Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen

Siamo in un quartiere denominato Alt-Hohenschönhausen, qui all’inizio aveva sede la cucina (?) dell’Istituto per l’Assistenza Pubblica Popolare del Partito Nazionalsocialista, subito dopo la guerra venne trasformato dai sovietici in un campo di internamento. Di quegli anni oscuri restano in particolare le celle sotterranee, buie e umide, non a caso soprannominate U-Boot, che ancora oggi appaiono come un luogo di detenzione decisamente inumano.

l'ingresso di una cella della sezione "U-boot"
l’ingresso di una cella della sezione “U-boot”

Alla fine degli anni ’50 il governo della DDR si impadronì della struttura ed eresse (anche con il lavoro forzato dei detenuti) una nuova prigione che divenne una sorta di buco nero dentro il quale finivano persone accusate di vari pseudo-crimini politici (spesso né condannate né in attesa di giudizio). Uno spazio all’interno del quale la Stasi aveva assoluti poteri sui detenuti.

la prigione della Stasi
la prigione della Stasi

Oggi questa struttura è diventata un monumento/memoriale che conserva il ricordo di ciò che è stato. L’esterno delle palazzine è gratuitamente visitabile, se invece volete approfondire la conoscenza di questi luoghi ci sono delle visite guidate che permettono di entrare molto più nel dettaglio degli avvenimenti svoltisi qui. Specifichiamo, e non è un particolare trascurabile, che le visite avvengono sotto la guida di ex-detenuti della struttura, e vi assicuriamo che ascoltare la narrazione degli eventi da coloro che l’hanno subita è una esperienza molto molto forte (e viene da chiedersi se rivivere quasi quotidianamente certi eventi drammatici faccia bene o meno a queste persone).

l'interno del Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen
l’interno del Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen

L’aspetto inquietante e distintivo di questa prigione non era dato dalle condizioni fisiche nelle quali vivevano i detenuti (non particolarmente diverse da quelle di una qualunque prigione), ma dal contesto psicologico nel quale venivano tenuti. Tanto per fare un esempio, molto spesso le persone venivano arrestate per strada, infilate in un furgone, portate in giro per ore in maniera tale da fargli perdere l’orientamento e poi portate qui senza mai specificargli dove fossero realmente e così aumentare l’impressione che i detentori avessero pieni poteri sui detenuti. Torneremo su questi aspetti nel prossimo post.

una cella del Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen
una cella del Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen

Altre informazioni le potete trovare sul sito ufficiale dedicato a questo memoriale, noi possiamo solo dirvi che questo luogo merita una visita, e lo consigliamo soprattutto a chi desidera camminare lungo i sentieri della storia del dopoguerra, una storia recente che è bene conoscere e non dimenticare.

l'ingresso al http://www.stiftung-hsh.de/
l’ingresso al Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen