Pubblicato in: 01° viaggio

CONCLUSIONE

Terminano qui queste brevi memorie su Berlino che non hanno, non potevano e non volevano avere, alcuna pretesa di esaustività e completezza,


tantomeno volevano ergersi a guida affidabile per chi avesse l’intenzione di andare a visitare questa città così interessante e vivace.

Più semplicemente l’idea era quella di fermare l’attimo e coagulare su qualcosa di concreto, come un blog, pensieri, ricordi, nomi, esperienze e mini-riflessioni sviluppate nell’arco di questa settimana di vacanza.

In una settimana non si riesce a conoscere una città così grande e sfaccettata, al massimo se ne sente un po’ l’odore e si inizia ad individuarne la fisionomia ed alcuni aspetti particolarmente evidenti,

in una settimana però può scoccare quella scintilla che fa venire l’intenso desiderio di tornarci per approfondirla in maniera più seria e farla propria,
ed è esattamente a questo che vi rimando

Berlino 2 – il ritorno ! 

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WURSTEL

E’ una strana esperienza vedere nei supermercati, o nelle salumerie, o nei labirinti del KaDeWe, tanti e diversi tipi di wurstel, ognuno col suo bel nome specifico ma per noi insignificante (bockwurst, bratwurst…).
Damen und herren berlinesi vanno sicuri e indicano al commerciante cosa vogliono, senza dubbi o tentennamenti.

Nel loro piccolo anche i wurstel abbisognano, per essere compresi, di un linguaggio che noi italiani non abbiamo e che, per diventare nostro, necessita di pazienza, dedizione e impegno. Senza questo linguaggio quei wurstel per noi sono tutti uguali ed è probabile che anche assaggiandoli ci sfuggirebbero molte delle differenze che li caratterizzano.

Il nostro non è solo un mondo difficile, ma anche molto molto complesso.

Pubblicato in: 01° viaggio

IL COSTO DEL PREZZO

Un’esperienza stupefacente per un romano è l’andare in metropolitana a Berlino (ma anche in altre città tedesche). All’ingresso, e per raggiungere i binari, non ci sono macchinette che gestiscono varchi con tornelli ed altri ammenicoli, e nemmeno sono presenti controllori che (appunto) controllino i titoli di viaggio.
Niente.
Nessuno.

Semplicemente si scendono le scale e si va dove si deve andare. E’ scritto qui e la che potrebbero passare dei controllori e che si paga una multa se non si ha il titolo di viaggio in regola. Ma di fatto non c’è controllo.
A mio parere i tecnici della U-bahn si sono resi conto che erano talmente pochi i potenziali evasori che non valeva la pena mettere su tutto il solito ambaradan di attrezzature e tecnologia e hanno ritenuto opportuno eliminare uno dei principali fattori di costo del prezzo (ovvero quell’insieme di servizi che servono a garantire che il prezzo del servizio sia pagato dagli utenti ma rappresentano per l’azienda un costo ulteriore).

Quando poi torni in Italia e ritrovi tutti i marchingegni studiati per controllare i biglietti viene da chiedersi dov’è l’errore e dove sbagliamo…

Pubblicato in: 01° viaggio, tiergarten

UFFICI

Tra le esigenze derivate dall’essere tornata capitale della Germania una, non marginale, è stata quella di trovare spazio per gli uffici che, a vario titolo, gravitano intorno al Bundestag.
Sono stati perciò costruiti dei palazzi appositi e, tanto per cambiare, è stata l’occasione per regalare agli architetti ulteriori progetti sui quali sbizzarrirsi



Al solito si tratta di trasformare i problemi in opportunità e, almeno in questo, i tedeschi sembrano essere dei maestri.

Pubblicato in: 01° viaggio

STAZIONI

Molte delle stazioni ferroviarie di Berlino, piccole o grandi, hanno la caratteristica di essere realizzate in ferro e di essere sopraelevate

Questo le inserisce assai piacevolmente nel panorama urbano ed inoltre, negli ultimi anni, gli spazi al di sotto delle stazioni sono diventati punti assai importanti dove aprire negozi o altre attività commerciali rendendo ulteriormente più vivibili questi nodi nevralgici della città.
Su tutte regna la nuova Stazione Centrale, costruita dopo la riunificazione, sorta di apoteosi del concetto stesso di “stazione dei treni berlinesi”, imponente e bellissima, moderna e funzionale.
E’ stata una scoperta della parte finale del viaggio, e quindi anche il suo approfondimento è rimandato al prossimo soggiorno 😉

Pubblicato in: 01° viaggio

TRABANT

Uno dei simboli della vecchia DDR era la Trabant, una utilitaria all’epoca posseduta da moltissimi tedeschi dell’est. A distanza di 20 anni non ve n’è più traccia. Mentre da noi è abbastanza facile incontrare automobili di 20 (ma anche 30 e 40) anni fa (pensate solo alle 500 o alle Panda), a Berlino l’unica Trabant l’ho vista esposta al museo della DDR (potete intravederlo oltre la chiatta in primo piano)


Ci sono sicuramente valide ragioni perchè le Trabant siano scomparse, ma mi rimane il dubbio che se qualcuno l’avesse conservata oggi sarebbe contento di questa scelta.

Pubblicato in: 01° viaggio, tiergarten

ZOO

Con tutte le riserve che ho sugli zoo e sul concetto stesso di zoo, bisogna ammettere che la visita al famoso Zoo di Berlino è comunque un esperienza piacevole. Vuoi per le tante diverse razze di animali presenti,

indicazioni nello Zoo di Berlino


vuoi per la sezione dove si trova un ricco acquario, un ottimo rettilario e delle interessanti sezioni su anfibi e insetti (anche se lombriconi giganti, mega-blatte e formiche varie, tutto sommato, se le potevano anche risparmiare…)

dinosauro nello Zoo di Berlino


Singolarmente l’esperienza che più ci ha colpito è stata quella di vedere delle carpe comportarsi come mammiferi e vederle venirci incontro in cerca di carezze (e forse anche di cibo) che hanno accettato volentieri

carpe nello Zoo di Berlino


In ogni caso, e con tutti i limiti di uno zoo, va apprezzata la gestione degli spazi per gli animali che sembrano garantire a loro una certa libertà di movimento e ai visitatori la possibilità di osservarli nel migliore dei modi (anche d’inverno, problema non da poco per una città così a nord).

No. Non lo so se ho visto l’orso Knut.

Pubblicato in: 01° viaggio

MESTIERI

Saranno i tempi di crisi, sarà che bisogna ingegnarsi, ma davvero non pensavo che ci si potesse inventare un simile lavoro

Mi riferisco all’uomo con la polo arancione ovviamente. E l’applauso credo se lo meriti non solo per l’originalissima idea di vendere wurstel on the road, quanto per il coraggio che ci vuole a gironzolare per le strade con una piastra per cuocerli ACCESA appoggiata sulla propria pancia.
Eroico.

Pubblicato in: 01° viaggio

NUMERI

Una antica usanza, secondo me utile, dei numeri civici di Berlino era quella di indicare con una freccia la direzione in cui essi andavano crescendo

numeri vecchi

Purtroppo i palazzi più recenti hanno i numeri civici senza questa indicazione come si può vedere in questa foto di un portone che li ha entrambi

numeri vecchi e nuovi


Il nuovo numero civico plasticoso risulta posticcio e sgradevole, anche se, a vedere i colori delle colonne, vien da pensare che ai tedeschi poco importi dell’aspetto estetico
😛

Pubblicato in: 01° viaggio, kreuzberg

KEBAB

E’ superfluo informarvi che durante questa vacanza non ho perso l’occasione per provare i miei amati kebab. Naturalmente sono stati assaggi casuali tanta e varia è la scelta dei kebab (o meglio doner kebap come si chiamano qui) berlinesi (cosa comune un po’ a tutte le città della Germania). Ci ha particolarmente colpito il chiosco di Mustafà vicino a Mehringdamm dalla caratteristica farcitura molto simile alla nostrana peperonata.


Da segnalare come il costo di un panino di kebab costi radicalmente meno che da noi (mediamente 2,50 euro contro gli italici 3,50) probabilmente grazie al maggior smercio che se ne fa