Pubblicato in: 22° viaggio, hermsdorf

MUSEUM REINICKENDORF (gli interni)

Abbiamo visitato in passato diversi musei dedicati a specifici quartieri o distretti di Berlino (ad esempio Villa Oppenheim, il museo dedicato a Charlottenburg, o il Köpenick Museum). Ci occupiamo ora di un altro museo di questo tipo, ma, nel suo genere, davvero spettacolare e una delle maggiori sorprese di questo ventiduesimo viaggio: il Museum Reinickendorf.

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il Museum Reinickendorf

Posizionamoci geograficamente: siamo nel quartiere Hermsdorf, distretto di Reinickendorf, al limite settentrionale della città. Per arrivare qui abbiamo preso la S1 fino alla stazione Hermsdorf, e poi da lì abbiamo percorso a piedi poco più di un chilometro (in alternativa potete prendere la S1 fino alla stazione Wittenau, da lì prendere il 220 e scendere ad Almutstr., a meno di 100 metri dal museo).

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la schulzimmer

Il Museum Reinickendorf è ospitato negli ampi spazi di quella che fu la scuola del quartiere. Tra le sue molte sale una è dedicata proprio a questa funzione che ebbe l’edificio. Ma l’ambizione del museo è quella di raccontare la storia di questo distretto, a partire dalla preistoria, fino al giorno d’oggi.

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bottega artigiana nel Museum Reinickendorf

Troverete quindi qui uno stranissimo insieme di reperti, spazi ricostruiti con reperti, documenti, quadri e tantissimo altro, in un affastellamento che, nella sua parzialità e nella sua confusione, riesce miracolosamente a rendere l’idea di cosa fu e cosa sia questo territorio.

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reperti artigiani d’epoca

Quindi, riferendoci solo agli spazi chiusi del museo, come da foto sopra, troverete ricostruite varie botteghe artigiane, ma anche reperti, sempre provenienti da scavi effettuati da queste parti, risalenti all’età della pietra, del bronzo e del ferro (unitamente a informazioni su quelle epoche).

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sala nel Museum Reinickendorf

E, sempre passando di palla in frasca, troverete una stanza dedicata alla caccia in queste zone, ma anche un esempio di arredamento Biedermeier, tipico in certi anni nella case altoborghesi.

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sala biedermeier

Ma si parla anche del ruolo del quartiere durante il nazismo (soprattutto la produzione di armi) e durante gli anni dell’occupazione (qui ci troviamo nella zona che venne controllata dalla Francia) ed uno spazio è stato dedicato alla conservazione dello studio/laboratorio di Wladimir Lindenberg, complessa figura di neurologo, psichiatra ma anche artista.

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lo studio di Wladimir Lindenberg

Parafrasando un noto slogan della RAI, potremmo dire “di tutto, di più”. Permetteteci però di puntare la nostra attenzione su una sala che si trova nel seminterrato, dedicata alla “cucina operaia” e alla “lavanderia storica” (con i primi esempi di lavatrice !).

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la historische waschküche

Siamo nei magici anni ’20, l’elettricità non è ancora arrivata e nelle case operaie si vive facendo quello che si può. Questa splendida sala cerca di suggerire come andassero le cose, e solo lei meriterebbe il costo del biglietto (peraltro assente, anche questo museo è rigorosamente gratuito).

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l’arbeiterküche

Ora spostiamoci all’esterno, perché questo museo non si limita ad occupare le sale della vecchia scuola, ma va ben oltre.

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